"Quando si lavora per piacere agli altri si può non raggiungere lo scopo ma le cose che si compiono per far piacere a noi stessi hanno sempre la probabilità di interessare qualcuno."
Marcel Proust

"... riteniamo il titolo ‘arte programmata' il più appropriato a definire i nostri esperimenti,
per la maggior parte dei nostri lavori sarà da precisare che il programmatore dell'opera è lo stesso spettatore
che sceglie una visuale piuttosto che un'altra oppure ne determina delle variazioni indeterminabili
cogliendo l'oggetto nel movimento della sua visuale.";

in Programmare l'arte, Milano 2012, pagina 15.